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Il Natale della memoria

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Spira inclemente stamattina
nel giorno del Natale
dal lago la tramontana.

E mi riporta con gelida fola,
in quest’atmosfera irreale,
ai Natali di quand’ero bambina.

Con triste carezza ora che son sola
la memoria vola lontana
a quando s’era insieme,
Tu, mia sospirata e rimpianta speme.

E rivedo Te che tornavi a sera dal lavoro
con l’ultimo treno notturno.
Nel cuore le emozioni struggenti in coro
al sole radioso del tuo sorriso, mio celestiale viburno.

Ora che t’ho inesorabilmente perduto,
la nostra casa senza Te
fredda ed immensa.
Il Natale del mio presente è mesto e muto,
orfano in luttuoso velo della tua dolente assenza.

Mi rifugio allora
nel Natale della memoria,
m’inebrio del tuo sorriso
mi commuovo nell’eco della tua voce.
Il tuo abbraccio paterno il mio nido.
Il nostro eterno Amore quercia centenaria.
Fra noi il muto dialogo d’anime
rigenerante brezza nell’asfittica solitudine,
le nostre voci musica di perduta felicità nell’aria.

E sogno ancora
fra le tue braccia come allora
nel tuo ricordo
per sempre.

Approdo alla quiete serena del dolce lido
nella fragranza anelata del rimpianto
profumato di celate lacrime
nostalgia
e rose di settembre.

 Lino - 25/12/2010 13:47:00 [ leggi altri commenti di Lino » ]

"Con triste carezza...".
E la poesia - che è in primo luogo memoria - è anche questo, in simili temi: riesce a mutare l’antico dolore in dolce malinconia. Lirica molto apprezzata.

 Loredana Savelli - 25/12/2010 10:33:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Il Natale è anche questo. Un caro augurio!

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